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11 febbraio 2021

Migliaccio


La cosa bella di avere un blog e seguirne altrettanti da tutto il mondo è poter scoprire i piatti di città, regioni e Paesi di cui altrimenti avrei ignorato completamente l’esistenza a meno che non avessi avuto l’opportunità di andarci. Ed è una cosa bellissima perché oltre a scoprire i sapori di una terra, si scopre anche un po' della sua storia, delle sue usanze della gente che la abita. Se ci pensiamo bene, infatti, grazie ad intenret abbiamo la duffusione online di tutte le ricette di questo mondo a portata di un click. Ciò si riflette anche nelle scelte dei ristoranti negli ultimi anni: una volta dovevi andare all'etnico per provare piatti stranieri, ora invece si vedono commistioni di tradizioni e sapori di varie regioni o piatti "fusion", anche nei menù dei ristoranti di periferia. 
Prima di tutto questo, si poteva avere la fortuna di assaggiare quei piatti lontani dalla propria tradizione se preparati da qualcuno originario di altri posti rispetto alla nostra città. Per questo quei pochi piatti non toscani che ho assaggiato prima dell’avvento di internet li ricordo perfettamente: quelli che mi colpirono di più furono delle paste di pistacchio portate da un amico siciliano a mia zia e la parmigiana di melanzane fatte dalla mamma di una mia amica napoletana del liceo .

Ed è proprio di ricette napoletane che parliamo oggi. Da anni ormai vedo dei tormentoni partenopei in vari periodi dell’anno sui blog di tante ragazze campane che seguo. Uno di questi è il Migliaccio. Tipico dolce di carnevale a base di ricotta e semolino, che mi ha sempre incuriosito per la sua texture super cremosa. Prende il nome dal miglio, il cereale con cui in origine veniva preparata questa torta. Quest’anno ho deciso di sperimentare la ricetta (basandomi su quella di Simona di Tavolartegusto, sempre una garanzia) e ne sono rimasta piacevolmente colpita! È una torta davvero delicata e profumatissima, grazie alle scorze degli agrumi e alla vaniglia, e ricorda un poco il ripieno delle sfogliatelle.
Se anche voi non lo conoscete vi consiglio di provarlo almeno una volta!


Dopo i duffins (finte "frittelle" farcte di crema)
ecco un'altra proposta non fritta per la festività del Carnevale.


Ingredienti 
500 g di latte (meglio se intero e fresco)
300 g di acqua
250 g di zucchero
180 g di semolino (semola di grano duro)
250 g di ricotta fresca
3 uova
30 g di burro
2 arance bio
2 limoni bio
2 cucchiai di pasta di vaniglia o 2 bustine di vanillina
1 cucchiaino di acqua millefiori, opzionale
zucchero a velo, per guarnire

Procedimento
Mettete a scaldare in un pentolino l’acqua, il latte, il burro, 50 g dello zucchero, 1 cucchiaio di vaniglia (o 1 bustina) e la scorza di un'arancia e di un limone pelati con pelapatate.
Quando zucchero e burro si son sciolti e i liquidi prendono il bollore, versate il semolino e mescolate bene con una frusta a mano, finché non si addensa il tutto (ci vorranno due minuti).
Dopo versate la crema ottenuta in un piatto o pirofila per farla raffreddare, togliete le scorze degli agrumi passandole tra i rebbi di una forchetta per non creare sprechi di crema. Poi copritela con la pellicola.
Nel frattempo, montate le uova con il restante zucchero, un cucchiaio di vaniglia, la scorza grattugiata dell’altra arancia e del limone, fino ad ottenere un bel composto spumoso.
Aggiungete quindi la ricotta setacciata con un colino 

e mescolate bene con le fruste elettriche, fino a rendere omogeneo tutto il composto.
Quando la crema al semolino sarà ben fredda (altrimenti se calda conferisce quello sgradevole sentore di uova), potete aggiungere anche questa, mescolando ancora con le fruste fino ad amalgamare bene il tutto.  Aggiunegete anche l'acqua millefiori, se la usate.
Versate in una teglia dai 20 ai 24 cm di diametro (io ne ho usata una da 22), ricoperta sulla base da un foglio di carta forno.
Infornate a 180°C (non più alto!) per 50 minuti.
Dopo lasciate raffreddare la torta almeno due ore prima di tagliarla e gustarla (potete anche farla riposare in frigorifero se vi piace più fresca: assomiglierà a un semifreddo!).

Si conserva a temperatura ambiente o in frigo per 3 o 4 giorni.




Se lo rifate taggatemi e vi inserirò
nelle Stories in evidenza su IG @lasignorinafelicita
e nell’album "Ricette rifatte da voi" sulla mia pagina Facebook.

Alla prossima ricetta, Francesca


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